Angelo Palumbo è pronto per il Pirellone e la sua squadra anche. «Io sono il candidato ma rappresento un gruppo di persone che si sta impegnando e continuerà a farlo per portare il modello Cassano in regione», dice il candidato di Forza Italia durante l’avvio della sua campagna elettorale con un gazebo all’inizio di via Aldo Moro.

«Il fatto di iniziare la mia campagna qui, in questo punto e non è casuale perchè qui abbiamo iniziato le campagne del 2012, del 2017 e ora anche questa», spiega Palumbo, e così se da un lato c’è un po’ di scaramanzia, dall’altro c’è la volontà di sottolineare come «quando si accetta una sfida lo si fa insieme». E in questo senso, tra consiglieri comunali e membri della giunta di Nicola Poliseno, «Angelo deve sapere che noi saremo al suo fianco», precisa il sindaco.

Palumbo punta infatti molto sulla squadra e su quello che ha rappresentato. «Io prima di tutto voglio portare un metodo in regione -dice- quello che abbiamo sperimentato a Cassano. Un metodo che prevede di fare battaglie, anche importanti, ma sempre nel rispetto di tutti e che ci permette di fare davvero le cose che diciamo, senza limitarci ai soli annunci». Un metodo che «funziona ed è stato riconosciuto da tutti» perchè «io nel 2012 venni eletto presidente del consiglio comunale solo alla terza votazione e solo con i voti della maggioranza mentre nel 2017 il mio nome è stato proposto dalle minoranze e sono stato eletto all’unanimità».

Una campagna elettorale che quindi sarà incentrata su «poche promesse ma una certezza: mi dedicherò al 100% al lavoro in Regione». Secondo Angelo Palumbo infatti «quando vai a ricoprire un incarico così importante devi dedicarti pienamente a quello e quindi io sono pronto ad abbandonare la mia professione. Ci metterò il 100% e poi tra 5 anni mi ricollocherò sul mercato». Il candidato -che nelle elezioni del 2017 a Cassano prese ben 723 preferenze- in questo senso spiega che «io mi immagino questo compito come quello di una spola tra il mio territorio e i tavoli della politica. Andare prima ad ascoltare le esigenze delle realtà locali, caricarti le loro istanze sulle spalle e portarle sui tavoli milanesi per trovare soluzioni».