No all’ospedale unico Gallarate-Busto, meglio investire sui due ospedali esistenti. È la posizione di Liberi e Uguali, con tutti i suoi candidati in provincia: riceviamo e pubblichiamo

Come candidati e candidate alle elezioni regionali e politiche di Liberi e Uguali dei collegi della ASST Valle Olona, ci impegniamo a sostenere il mantenimento dei due ospedali esistenti di Gallarate e Busto Arsizio, le cui riqualificazioni devono proseguire per assicurare le migliori cure ai pazienti.

Le ragioni della nostra opposizione all’ospedale unico sono molteplici.

Innanzitutto la scelta di costituire l’ospedale unico, in sostituzione dei 2 presidi esistenti, non è frutto di un’indagine sui bisogni sanitari della popolazione. Si è scelto semplicemente dove fare la nuova costruzione: l’ultima area verde fra Gallarate e Busto Arsizio.

La realizzazione dell’ospedale unico comporterà la perdita di posti letto e allungamento delle liste di attesa. Benché la Regione, coi sindaci di Gallarate e Busto Arsizio, abbiano dichiarato che verranno mantenuti gli 872 posti letto, oggi esistenti nei 2 ospedali, la dettagliata relazione urbanistica del Comitato per il diritto alla salute del Varesotto ha evidenziato come il terreno a disposizione sia insufficiente, a meno di realizzare un conglomerato di alte torri ben superiori agli standard abitativi del vicino abitato, con conseguente crescita esponenziale dei costi.

L’ospedale unico sarà dunque una struttura più piccola, che farà risparmiare soldi alla Regione, ma che sarà incapace di rispondere in modo adeguato ai bisogni sanitari della popolazione. I numerosi e dispendiosi investimenti nell’edilizia sanitaria che Regione Lombardia ha fatto negli ultimi anni (Legnano, Garbagnate, Como, Cuggiono, Abbiategrasso, Monza per restare alle realtà a noi più vicine) non hanno infatti risolto i problemi delle lunghe liste di attesa e della carenza di strutture per la riabilitazione.

Noi siamo invece convinti che serva procedere, sulla base di un’indagine epidemiologica e delle conoscenze degli operatori sanitari, a riorganizzare le specializzazioni negli spazi attuali, mantenendo ad ogni modo la presenza dei 2 pronto soccorso, che vanno rafforzati e non certo indeboliti. Allo stesso modo si dovranno mantenere e rafforzare i servizi territoriali, che la Regione sta progressivamente chiudendo. Come si dovrà porre attenzione all’ospedale di Saronno, oggi abbandonato e marginalizzato.

Le risorse per gli investimenti dovranno essere aggiuntive alle ordinarie spese correnti, che già sono insufficienti per garantire delle cure dignitose ai malati.

A livello regionale e nazionale si dovrà incrementare la spesa sanitaria per riallinearci progressivamente alla media dei paesi dell’Europa occidentale. La continua diminuzione della spesa per la salute (nel 2019 si prevede di destinare il 6,5% del PIL – percentuale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica come limite oltre il quale inizia a calare l’aspettativa di vita) sta progressivamente cancellando il diritto alla salute, tanto che solo chi può permetterselo acquista le prestazioni e i farmaci necessari: sono stati 11 milioni gli italiani che nel 2016 hanno dovuto rinunciare a curarsi per motivi economici, 2 milioni in più rispetto al 2012 (dati Censis).

Infine ci impegniamo perché le scelte sugli ospedali siano fatte coinvolgendo i cittadini e le cittadine, gli operatori sanitari, tutte le amministrazioni la cui popolazione è coinvolta, convinti che la partecipazione sia un elemento irrinunciabile del buon governo.

Ilaria Angelone, Camilla Colombo, Salvatore Vita – candidati al consiglio regionale

Cinzia Colombo – candidata alla Camera collegio di Gallarate

Federico Simonelli – candidato alla Camera collegio di Busto Arsizio

Claudio Mezzanzanica – candidato al Senato collegio Gallarate/Varese

Giuseppe Nigro – candidato al Senato collegio Busto/Como