Burocrazia, sviluppo economico, contrasto della corruzione, meritocrazia, trasporto pubblico; sono gli argomenti affrontati da Silvio Aimetti, sindaco di Comerio, imprenditore e candidato alle elezioni regionali del 4 marzo con la lista Gori Presidente, con gli imprenditori di Aime.  «Per il mondo delle imprese, la prima cosa da fare è lo snellimento della burocrazia – spiega Aimetti – occorre creare un tavolo coordinato tra Camere di Commercio, Suap e Regione che nel giro di tre mesi al massimo fornisca delle soluzioni importanti sulla modulistica, che deve essere semplificata; le aziende hanno bisogno di tempi di risposta certi».
(nella foto da destra: Silvio Aimetti, Armando De Falco, presidente di Aime, e Gianni Lucchina, segretario generale di Aime)

La Regione può fare molto anche sul fronte dell’accesso al credito e della tassazione delle imprese. «La Regione potrebbe rendersi garante presso le banche, a fronte di bilanci certificati, per quelle aziende che dimostrano di essere virtuose e che vogliono investire e assumere; per le imprese individuali, la Regione non dovrebbe applicare Irpef e Irap sulla parte incrementale, ma tassare solo fino al 50%, per premiare chi crea reddito e posti di lavoro» prosegue Aimetti. Altro tema centrale, la formazione e la riqualificazione dei lavoratori; fondamentale incrementare i rapporti tra mondo delle imprese e scuole.

«Lo sviluppo economico è fermato dalla corruzione – afferma Aimetti – non ha senso che una persona, perché iscritta a un partito, abbia un posto in un cda o in una municipalizzata; creiamo una banca dati con i curriculum, perché siamo stufi di vedere persone incapaci sedere in posti di comando di grandi aziende con migliaia di dipendenti che sono i primi a pagare, con le loro famiglie, gli errori degli incapaci. La corruzione si combatte con il merito e la competenza e con una selezione rigorosa della classe dirigente».

Altro argomento sensibile per le imprese e anche per i pendolari, è quello dei trasporti pubblici. «Trent’anni fa, da studente universitario, mi recavo in treno da  Comerio a Milano impiegando un’ora e cinque minuti – racconta Aimetti – oggi ce ne metterei un’ora e sei minuti, perché di fatto, in tutti questi anni non è cambiato nulla; i pochi investimenti fatti non sono stati né mirati né corretti. La Regione deve investire sulle persone che lavorano, sui pendolari, potenziando i servizi nelle stazioni, con investimenti orientati verso le persone che lavorano».