Questa volta è venuto anche Dario Violi, candidato alla presidenza di Regione Lombardia per il Movimento 5 Stelle, insieme ai candidati consiglieri e al parlamento del territorio, sotto le alte ciminiere del termovalorizzatore Accam di Borsano per chiedere la verità sulle ecoballe napoletane bruciate a luglio dello scorso anno nell’impianto: «Non ci bastano le parole della presidente Bordonaro – ha detto Alberto Lucchese, candidato alla Regione – vogliamo sapere perchè Accam non si sarebbe potuta tirare indietro dallo smaltire quelle 117 tonnellate e quali controlli sono stati effettuati sulle ecoballe».

Gli fa eco il candidato presidente Dario Violi: «Noi non avremo dubbi sul da farsi se vinceremo le elezioni – spiega – andare avanti col decommissioning che l’assessore Terzi ha solo promesso e mai realizzato, adducendo la scusa dello sbloccaItalia che non avrebbe permesso la chiusura degli impianti vetusti. Io credo che se c’è una società con dei soci che decidono questi possono anche decidere di chiudere e il governo non può opporsi».

I 5 Stelle hanno un solo obiettivo su questo tema: «Avviare il recupero della materia prima seconda e creare posti di lavoro – spiega ancora Violi – ho visitato nei giorni scorsi un’ex-fonderia che impiegava 330 addetti per la lavorazione dei metalli e ora si è riconvertita al recupero e al riuso dei materiali e impiega 660 lavoratori, il doppio».

Sulla stessa linea i vari candidati presenti come Elena Tosini (candidata consigliere regionale in provincia di Milano), Riccardo Olgiati (candidato alla Camera a Legnano), Mattiacarlotta Parrino (candidata al consiglio regionale in provincia di Varese), Cristina Albieri (candidata alle regionali a Varese), Paola Macchi (candidata all’uniminale al Senato nel collegio Busto/Como), Monica Gliera (candidata al collegio uninominale della Camera a Busto e Gallarate): «La nostra proposta è nota ma è stata snobbata: chiudere l’inceneritore ma non chiudere Accam che va riconvertita – spiegano i candidati pentastellati -. In molti comuni della zona stanno partendo le tariffe puntuali che diminuiranno ancora di più i rifiuti da bruciare. Cosa pensano di fare? Di aumentare la quantità di rifiuti che arriva da fuori? Si vuole continuare ad ignorare o a minimizzare gli studi epidemiologici? Spendere milioni di euro per continuare a dire che i conti non quadrano e quindi bisogna continuare a bruciare?»

Le somme le tira Gianluigi Paragone, candidato all’uninominale della Camera a Varese: «Noi vogliamo sapere. Questa verità che puzza di marcio del sistema trattamento rifiuti. La proposta di un generale del corpo forestale al ministero delò’ambiente si inserisce proprio in questa linea tracciata dal movimento: trasparenza. Agiremo per fermare tutto questo».