Samuele Astuti, sindaco di Malnate e candidato in Consiglio Regionale è agli sgoccioli di questa campagna elettorale che ha passato girando tra le realtà del Varesotto.

«Ho percorso 9650 km, visitando 46 gazebo 25 mercati, ho partecipato a 10 dibattiti e consumato 2 paia di scarpe – racconta -. La stanchezza si fa sentire ma è mitigata dall’entusiasmo e dalla consapevolezza di stare facendo qualcosa di importante».

Astuti, a fronte delle tante realtà viste in questa campagna elettorale, quale futuro auspica per la Regione Lombardia?

La nostra Regione è speciale, ha un potenziale straordinario, sfruttato troppo poco. Penso che il futuro sia da riscrivere a partire dalla creatività e dalla voglia di fare dei nostri giovani: serve sostenere l’imprenditoria e rilanciare l’occupazione giovanile attraverso investimenti mirati sull’innovazione tecnologica e gestionale. Senza mai dimenticarci dell’ambiente.

I dati però dicono che il Pil della Regione Lombardia è tornato ai livelli pre crisi.

E’ vero, ma se si analizzano i dati più attentamente ci si accorge che il 20% del Pil prodotto dal settore Manifatturiero è andato perso. Si tratta di un dato preoccupante perché sappiamo che nei momenti di crisi il settore dei servizi è più fragile, quindi per essere solida un’economia ha bisogno di una politica industriale seria.

La sanità è la principale voce del bilancio regionale, qual è la tua ricetta per migliorare la sanità lombarda?

Purtroppo non possiamo più parlare della sanità lombarda come di un’eccellenza; i problemi sono tanti e creano grossi disagi ai cittadini. La riforma del 2015, che pure presenta diversi punti postivi, è rimasta per larga parte inapplicata. Una misura facilmente applicabile, utile per tagliare i tempi delle liste d’attesa è quella di far pagare chi prenotando una visita non si presenta. in Emilia Romagna dove è stata introdotta questa misura, i tempi di attesa si sono ridotti del 20%. Inoltre è indispensabile intervenire sulla medicina territoriale e istituire una figura professionale col ruolo di assistente familiare per evitare che tutto il peso dell’assistenza ai parenti anziani o malati ricada su membri della famiglia che spesso sono costretti a rinunciare a lavorare.

Come ha visto la campagna elettorale di Giorgio Gori?

Giorgio Gori ha dimostrato in queste settimane di essere persona capace e che ha studiato a fondo la ns Regione e il suo funzionamento. I sondaggi evidenziano il recupero e io mi auguro, come lui, che gli indecisi alla fine si decidano ad andare a votare e scegliere la competenza, cioè Giorgio Gori.