Chi è Monica Gliera, candidata uninominale alla Camera nel collegio di Busto Arsizio per il Movimento Cinque Stelle? Lo racconta lei in una nota.

Monica Gliera, classe 1971 abita a Varano Borghi ed è figlia di padre impiegato e madre casalinga, ha una sorella, ed è mamma di una bimba di 7 anni che si chiama Gaia.

Si è diplomata nel settore alberghiero e, subito dopo la scuola, si è trasferita sulle Dolomiti iniziando a lavorare nel turismo.
Una volta ritornata a casa ha dovuto confrontarsi con un mondo del lavoro già in crisi e quindi, spinta da determinazione e volontà, ha iniziato a ricoprire diverse posizioni lavorative: impiegata d’assicurazione, commessa in Centri Commerciali e
negozi vari. Dopo queste esperienze è stata assunta come operaia in catena di montaggio in un’azienda produttrice di elettrodomestici.

Anche in quest’occasione Monica ha saputo reiventarsi perché con sacrificio e dedizione, si è iscritta al corso serale di un istituto statale per ragionieri con obbligo di frequenza, conseguendo un secondo titolo di studio. In seguito è stata promossa a
impiegata commerciale nell’azienda in cui, a tutt’oggi, lavora.

Monica, nella sua vita, ha capito che l’importante non è solo ricevere perché le gratifiche morali più belle arrivano dal mettersi a disposizione volontariamente dei più deboli: negli orfanotrofi, nelle case di riposo, nel dare forza e speranza rispondendo al “Telefono Amico – Emergenza suicidi”. Quando il lavoro e le prioritarie esigenze della sua bambina glielo permettono, pratica arrampicata su roccia, sci e trekking.

Una persona così solare e disponibile verso il prossimo non può che non avere idee più che nette sulla classe politica italiana la quale ha avuto anni ed anni a disposizione per poter rendere migliore l’Italia senza tuttavia provarci seriamente, anzi, distinguendosi per incapacità, per scarso senso dello Stato, per genetica propensione all’intrallazzo e rimandando molto spesso la risoluzione della maggior parte dei problemi italiani ad un’Unione Europea appiattita sulla difesa degli interessi della Germania.

Monica pensa che questa classe politica non ha più nulla da dare in termini di governabilità, e non sa più che cosa inventarsi per irretire gli elettori. Come non ricordate il “reddito di cittadinanza”, ossia il cavallo di battaglia da sempre del M5S?

Ebbene coloro che lo derisero hanno scoperto uno il “reddito d’inclusione” e l’altro il “reddito di dignità. Coloro che oggi si propongono come guida etica del Paese sono in realtà in gara tra di loro a chi abbia più inquisiti nelle proprie file.
Monica, a differenza di questi politici di professione, appartiene a quella folta schiera di persone difficili da cancellare dalla scena politica, difficili da battere perché si riconoscono in quell’armata sterminata che ha un nome che terrorizza la
classe di potere: si chiama popolo reale. La sua personale strategia politica per il futuro è molto semplice: rappresentare
l’Italia con la forza dell’onestà.