Varese, mozione Pd su sale comunali Monti: “Galimberti pensi a lavoro, assistenza e sicurezza”. Bianchi: “La sinistra che guida il Comune di Varese è l’emblema del disastro al potere”

“La maggioranza che male amministra Varese probabilmente pensa di aver risolto tutti i problemi della nostra Città; è l’unica spiegazione plausibile se questi signori hanno così tanto tempo da perdere in inutili mozioni per vietare l’uso di sale civiche a chi, a detta loro, sarebbe fascista.” Lo afferma Emanuele Monti, consigliere regionale uscente e candidato alle elezioni regionali del 4 marzo per la Lega.

“Personalmente – prosegue Emanuele Monti – penso che ai cittadini di Varese, in questo momento, non freghi assolutamente nulla di fascisti, antifascisti e roba simile, forse perché nel 2018 i problemi sono ben altri. Se Galimberti e i suoi si occupassero di lavoro, assistenza alle famiglie e soprattutto sicurezza, argomento pressoché inesistente nel vocabolario Pd, sono certo che i varesini sarebbero molto più contenti. Invece si fa perdere tempo alle istituzioni con mozioni e altri atti strampalati che lascerebbero intendere, in maniera subdola e strisciante, che a Varese esista un problema legato ad una recrudescenza del fascismo, o altro vecchiume sepolto dalla storia. A pensar male si fa peccato, ma volendo essere maliziosi si potrebbe ritenere che si tratti solo di fumo negli occhi, magari perché a qualcuno piacerebbe distogliere l’attenzione dei cittadini dalle molte questioni, quelle davvero serie, che restano aperte.

Del resto il Pd varesino rispecchia benissimo la sua controparte nazionale. Come il Pd romano arranca a causa della propria incompetenza governativa e così, seguendo un copione trito e ritrito del repertorio di sinistra, tira fuori dal cilindro un’inesistente minaccia fascista, nella speranza di mascherare le proprie mancanze. Peccato però che si tratti solo di una minestra riscaldata; sono riusciti unicamente a dimostrare una volta di più – chiosa Emanuele Monti – la distanza siderale che intercorre fra loro e il vivere quotidiano.”

“Pensavo ad uno scherzo invece è vero: oggi, nel 2018, quando il 95% della popolazione italiana non ha vissuto il fascismo -morto il 25 aprile del 1945- un Comune capoluogo di provincia come Varese si inventa questa idiozia dell’autocertificazione antifascista!” dichiara il Segretario provinciale della Lega, Matteo Bianchi, candidato alla Camera nel collegio uninominale di Gallarate.
“Il prossimo passo quale sarà? – ironizza, ma non troppo  Bianchi – l’autocertificazione anti Asburgo?! Mica che qualcuno pensi al ritorno dell’Imperatore Cecco Beppe!”.
“Tornando seri – conclude Bianchi – i valori dell’antifascismo non si perseguono con una inutile autocertificazione, ma con le azioni, la cultura e l’eliminazione della subcultura incarnata nei deliri della maestra anti poliziotti di Torino. La sinistra che guida il Comune di Varese è l’emblema del disastro al potere. Pensino alle cose utili alla gente”.