Non è la lista al gran completo, ma all’elenco mancano solo due nomi. “Azzate in Valbossa” ha bruciato le tappe e presentato i suoi candidati: nomi noti ad Azzate, e non solo, a partire dal candidato sindaco Carlo Arioli.
Ecco chi sono: Isa Lomazzi, Adalisa Corbetta, Antonio Pedretti (in caso di vittoria avrà il ruolo di vice sindaco), Giuseppe Urso, Marco Novelli, Nicola Bregonzio, Marco Leoni, Luca De Bortoli, Aurelio Cangemi e l’attuale segretario della Lega Valbossa Marco Perin.
La lista sarà composta da dodici persone, ha detto Carlo Arioli, e la “riserva” sugli ultimi due nomi sarà sciolta la prossima settimana.
Molti volti che fanno riferimento alla Lega nella lista presentata oggi, venerdì 27 aprile, a Vegonno ma il Arioli non si nasconde dietro a un dito: «Azzate in Valbossa è una lista civica, ma il mio percorso politico lo conoscono tutti. Io non ho mai fatto il conteggio delle tessere: chi ha deciso di mettersi in gioco lo ha fatto perché condivide le nostre idee. Certo, la nostra squadra è nata in un ambiente ben riconoscibile, ma il nostro primo obiettivo è quello di dare una nuova vita ad Azzate. Rendere il paese più vivibile e più vivo. Aumentare la sicurezza e il decoro offrire ai giovani spazi dedicati e attività che aiutino a crescere con valori e principi solidi e onesti».
Il programma è pronto e sono dieci punti che spaziano dall’ambiente alla cultura e sport, dalla politica fiscale alle infrastrutture. «Vogliamo valorizzare le associazioni e ricostruire il tessuto sociale del paese. Per questo vogliamo ascoltare le richieste dei bambini, quelle che hanno fatte durante il consiglio comunale dei ragazzi, e dei giovani più in generale. Uno dei nostri primi obiettivi sarà creare un’aula studio, riferimento per gli studenti azzatesi».
Il conto alla rovescia è ufficialmente partito e già si pensa all’11 giugno: l’appuntamento è a Palazzo Comunale, si spera da vincitori. «Cosa rispondo a chi mi accusa di non aver il tempo di fare il sindaco perché sono sempre in viaggio per lavoro? Che le tecnologie oggigiorno aiutano parecchio. C’è chi appena eletto assessore ai Lavori Pubblici, (Raffaele Simone ndr), è andato 90 giorni negli Stati Uniti. Se ha potuto fare lui l’assessore via Skype, potrò anch’io ricorrere qualche volta a questa soluzione».