Wikipedia dice che ad Agra ci sono 411 residenti, quindi significa che se scattiamo la fotografia della situazione politica attuale in vista del voto del 10 giugno c’è, con la media di Trilussa, un candidato ogni 100 persone.
L’unico a venire con larghissimo anticipo allo scoperto è il giovane Nicolò Mattei di Progetto Sociale, una lista all’apparenza priva di colori politici ma vicina al movimento di estrema destra Forza Nuova: attivi con proposte legate alla vita amministrativa del paese – ultima la proposta per dire “No” alla fusione con altri Comuni – dovranno vincere la tradizionale riluttanza degli elettori per le liste che propongono papi stranieri.
Giuseppe Taldone, luinese, è invece il candidato di cui si parlava come uomo per la guida del paese a trazione Forza Italia fin da subito, dal momento delle prime indiscrezioni, che il diretto interessato conferma: «Sì, il partito mi aveva chiesto la disponibilità. Io l’ho data. Poi il progetto è rimasto in stand by: dobbiamo valutare gli equilibri assieme alle altre forze politiche a noi vicine. Per quello che mi risulta, allo stato attuale, non sono maturate le condizioni attese».
Tradotto in tempi, e modi: si dovrà attendere il “coordinamento provinciale” di Forza Italia che si terrà sabato mattina, dove si parlerà dei comuni che vanno al voto.
Le “condizioni politiche attese” sono invece quelle legate ai compagni di coalizione, i leghisti.
Ernesto Griggio, uomo del Carroccio, non si ricandiderà a sindaco, «ma sarò in lista e ci stiamo organizzando con una civica che avrà un nome di rilievo per la guida di Agra».
Quale nome? «Ogni cosa a suo tempo – spiega ridendo al telefono – . Ma una notizia posso darla: ci sarà una seconda lista civica a noi vicina, che correrà alle prossime elezioni. Non mi chieda altro su questo perché ci stiamo lavorando».
Perché tanto movimento attorno ad un paese così piccolo?
Per i movimenti politici minori, avere anche un solo consigliere comunale di una lista vicina politicamente può far comodo per dare visibilità alle proposte.
Per i partiti maggiori si guarda alle future elezioni provinciali. Rinnovo che sarà sì di “secondo livello” – quindi gli elettori non andranno alle urne – ma proprio per questo, secondo i quozienti della legge Del Rio, anche una piccola comunità come quella di Agra avrà il suo pur minimo peso, rappresentato dal primo cittadino che andrà a comporre l’assemblea dei sindaci.
SI tratta di un organo previsto dalla legge del 2014 che dà parere sul bilancio ha poteri propositivi, consultivi e di controllo secondo quanto disposto dallo statuto che sempre la stessa assemblea può adottare o respingere “con i voti che rappresentino almeno un terzo dei comuni compresi nella provincia e la maggioranza della popolazione complessivamente residente”, recita la norma.