Dei 103 simboli consegnati dai partiti al Viminale per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo ne sono stati falcidiati già 19, bocciati per “carenza documentale”. Sono, invece, 75 quelli approvati.
Quelli non ammessi potranno essere reintegrati se sarà presentata la documentazione corretta entro 48 ore.
Tra i motivi di bocciatura ci sono quello della presentazione di simboli analoghi a marchi già registrati (ad esempio lo scudo crociato che era presente su più simboli), poiché la legge vieta la presentazione di loghi identici o confondibili tra loro.
La nuova legge elettorale prevede ora che entro 10 giorni (31 gennaio) dalla scadenza del termine per il deposito dei contrassegni, sulla sezione Elezioni trasparenti del sito del Ministero dell’Interno saranno pubblicati per ciascun partito, movimento e gruppo politico organizzato che ha presentato le liste.