Liberi e Uguali presenta i suoi candidati per le elezioni regionali della Lombardia.
Sono otto esponenti della società civile del Varesotto. Salvatore Vita, 53 anni, presidente della cooperativa presso Il Girotondo di Busto Arsizio, è l’ex segretario del Pd cittadino, oggi uscito dal partito: “Faccio politica da molti anni e segretario Pd fino a poco tempo fa, ero nei Ds prima”. Vita viene da Mdp Articolo 1, mentre è un operatore della cooperativa Balafon, incaricato dell’integrazione, Therry Dieng, 63 anni, impegnato nel settore migranti e nell’associazionismo, nonché artista e scultore senegalese.
Stella Casola, 26 anni di Varese, è alla prima esperienza politica. Ha aderito a Possibile nel 2016 e dal 2017 è tesserata nel movimento di Pippo Civati. Ricercatrice universitaria, lavora a Milano in un laboratorio che si occupa di digitalizzazione ed educazione.
Luigi Luce è un medico di Tradate, è stato vicesindaco del Pd di Tradate, per 20 anni si è occupato di politiche sociali, è un aderente a Mdp. Ilaria Angelone, 47 anni, viene da Sinistra italiana, dopo aver fatto parte di alcune liste civiche, a Saronno, è approdata a LeU. L’ultima esperienza, per lei, fu quella della lista “La Tua Saronno” che sosteneva Luciano Porro, ex sindaco. E’ operatrice sociale, pubblicista, lavora in un’associazione, Hystrio, a Milano.
Mario Bertana, 59 anni, è presidente della Associazione italiana frontalieri, è stato consigliere a Induno Olona, sempre in liste civiche di sinistra. Camilla Colombo, 63 anni, viene da Sinistra Italiana, impegnata nel volontaria a Gallarate.
Alessia Chiesa, 49 anni, ex vicesindaco di Orino, è stata a lungo nel Pd, aderisce a Mdp.
Giuseppe Nigro, ex assessore a Saronno, provenienza socialista, è uno dei coordinatori provinciali di Leu. E spiega le ragioni della lista: “L’assemblea provinciale di Liberi e Uguali ha avvertito l’esigenza di demandare a un gruppo di compagni questo percorso elettorale, Leu dunque è guidata oggi da un coordinamento di 6 persone, tra cui io. Il nostro è un percorso accogliente, che intende integrare e unire, come dice il presidente Grasso. Non è importante quello che siamo stati, ma quello che vorremmo essere. L’ambizione è costruire la sinistra che non c’è. Ridare senso a questa parola. La nostra lista, a Varese e provincia, ha una forte vocazione sociale e al mondo del lavoro. Anche perché la Lombardia ha una storia di progresso ed è diventata ricca quando si è proiettata verso l’esterno e ha accolto lavoratori”.
Stella Casola osserva: “Siamo per una politica dell’accoglienza e chiediamo alla politica responsabilità. Chi ha governato questa regione per venti anni, oggi, usa parole sconsiderate e populiste come se loro non fossero mai stati al potere. Non appoggiare Gori, va detto, non significa appoggiare Fontana. Siamo alternativi a Gori e nettamente alternativi a Fontana e a un certo linguaggio della xenofobia”.
Liberi e Uguali respinge comunque l’accusa di aver diviso al sinistra. “Non appoggiamo Gori perché non ci hanno mai proposto un confronto – osserva Nigro – Gori inoltre ha sostenuto il referendum di autonomia promosso da Maroni, e tutte le 23 richieste di Maroni senza distinguersi da quelle. Era di fatto una richiesta surrettizia di separazione di questa regione dal paese, e noi invece siamo solidali con il resto d’Italia”.
Per Ilaria Angelone “bisognava partire per tempo se si voleva fare un’alleanza, lo stesso slogan Fare meglio ci suggerisce una continuità, noi invece vorremmo fare altro”. Casola aggiunge che “Gori ha elogiato il governatorato di Formigoni. Frase inaccettabile”. Per ThierryDieng “un politico deve unire, e non dividere. Un candidato per la Lombardia che divide, dovrebbe dimettersi e rendersi conto della sua incompetenza”.
Luigi Luce osserva che “la paura che serpeggia nella società non ci farà approdare a nulla di positivo”. Inoltre Salvatore Vita ritiene che “bisogna uscire dalla logica per cui si deve per forza trovare un nemico. Se la politica non fa attenzione alle parole, se si istiga alla violenza, poi la violenza viene attuata, come l’aggressione che è accaduta a Napoli questa notte. La politica non può essere propaganda tendenziosa e xenofoba. Questo stato è fondato sulla costituzione e la lotta partigiana e antifascista”.
Vita ritiene che “serva una politica che parli in maniera diversa alle persone. Il Governo della Lombardia ha favorito in questi anni la privatizzazione della sanità”.
Al di là delle schermaglie sulle alleanze, i candidati di LeU sono ben convinti della loro scelta e criticano Giorgio Gori nel merito e non solo nel metodo.
Una critica molto condivisa, ad esempio, è quella di avere una impostazione sulla sanità che è in sostanziale continuità con il modello di Formigoni e Maroni:
“La sanità deve tornare al centro delle politiche pubbliche – dice Luce – non è accettabile che certi esami si facciano solo fino alle 14 perché nel pomeriggio i medici li fanno a pagamento. Ci deve essere l’alternativa del pubblico”.
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