«Ha dimostrato di volere e sapere lavorare oltre le appartenenze e i personalismi nell’equità e nell’interesse di tutti». Margherita Silvestrini ha alle spalle cinque anni di lavoro come assessore ai servizi sociali ed è da qui che parte la sua candidatura al consiglio regionale della Lombardia, nelle file del Pd.
Negli anni da assessore Silvestrini ha lavorato con tutti i colleghi dei Comuni vicini della zona di Gallarate, spesso impegnati in quei progetti in rete che hanno consentito di ottenere risorse aggiuntive per interventi sul territorio. E non è un caso che nei giorni scorsi, quando Silvestrini ha avviato la sua campagna, siano arrivati gli auguri anche di qualche amministratore di altro “colore” politico.
Per il lancio della sua campagna la candidata del Pd ha scelto l’istituto Falcone di Gallarate. Angelo Senaldi – parlamentare uscente – l’ha presentata appunto ricordando la comune esperienza amministrativa, l’impegno nell’assessorato alle politiche sociali «caratterizzato da dedizione, semplicità e originalità». Margherita Silvestrini ha poi ricordato cosa significhi nella concretezza della realtà il concetto di “buona politica”, messo al centro del suo slogan per la campagna. Riferendosi all’esperienza amministrativa vissuta, per Silvestrini “buona politica” è soprattutto capacità di ascolto e quindi di sintesi nell’azione di governo.
Uno dei temi già evocati è ad esempio quello della sanità. «Anche i settori che nella nostra Regione sono considerati di eccellenza, come la sanità, si può e si deve fare meglio» ha spiegato Silvstrini. «La riforma approvata dalla giunta Maroni ha spunti positivi ma è lontanissima dalla efficace applicazione. Intollerabili i tempi di attesa per una prestazione sanitaria che arrivano fino a 20 mesi, perché costringono a rivolgersi alla sanità privata oppure, ed è davvero triste, a rinunciare alle cure. I pronto soccorso sono al collasso. Anche nella sanità in Lombardia si può fare meglio: è urgente lavorare per un programmazione sanitaria più equa, più attenta alle cronicità e alle fragilità, consapevole del fabbisogno di personale, attiva nella prevenzione e davvero integrata con i territori».