“In questa fase, più che mai, si percepisce una forte incertezza”. È da questa premessa che parte la riflessione di “Azione Cattolica” in Lombardia nel guardare all’imminente scadenza elettorale del 4 marzo per le elezioni politiche e regionali.

“Azione Cattolica”, tuttavia, non si tira indietro nell’affrontare questa fase ed estende la sua analisi a molti altri aspetti di questa tornata:

“La prima indicazione che abbiamo il coraggio di rivolgere a noi stessi e a chi intendiamo avvicinare è quella di non demordere, di non cedere al sentimento diffuso di negatività e andare a votare. Non è un appello moralistico, ma è ricordare che con il voto esprimiamo la nostra sovranità popolare, esercitando la quale si fa la differenza, perché chi è votato, decide per tutti. Ascoltiamo con attenzione ciò che viene proposto; leggiamo e informiamoci su candidati e linee di programma; attiviamo confronti, anche informali, con chi conosce meglio le dinamiche politiche regionali e nazionali, anche avvalendoci della rete associativa così ricca di competenze. Rimandiamo al sito nazionale che dedica alle elezioni pagine specifiche (www.azionecattolica.it). Identifichiamo – perché ci sono – idee e persone valide sui nostri territori che si stanno mettendo in gioco avvalendoci anche delle pagine del Ministero degli interni (www.interno.gov.it). Facciamo sentire loro che la parte buona della comunità civile è numerosa, non distratta, carica di valori e non incline ad un linguaggio violento e svalutante. Ci è chiesta anche un realistica consapevolezza: contro chi pensa che tanto non serve a nulla la politica e nulla cambia, ribadiamo il convincimento che l’azione politica esercitata da chi opera con dedizione e competenza anche nella sua parzialità, a volte faziosità e incompletezza, lascia sempre il segno. L’azione del nostro organo legislativo conta, modifica la realtà e giustamente ogni cinque anni si riconsegna al vaglio critico dei cittadini che, con il voto, decidono con chi e verso dove indirizzare il futuro”.

La lettera, firmata dai presidente i provinciali di Azione Cattolica prosegue così:

Per vivere con determinazione e speranza questo momento storico ci è chiesta una duplice fiducia:
➢ nella politica che è un fatto serio, da non banalizzare, nella quale sono impegnate seriamente molte più persone di quante ci sia dato di conoscere dai mezzi di informazione;
➢ nella comunità che sa valutare ciò che produce benessere e comprendere la fatica di chi opera per il bene comune nonostante l’informazione spesso non veritiera, incompleta o di
parte.
Ci è chiesta anche un realistica consapevolezza: contro chi pensa che tanto non serve a nulla la politica e nulla cambia, ribadiamo il convincimento che l’azione politica esercitata da chi opera con dedizione e competenza anche nella sua parzialità, a volte faziosità e incompletezza, lascia sempre il segno. L’azione del nostro organo legislativo conta, modifica la realtà e giustamente ogni cinque anni si riconsegna al vaglio critico dei cittadini che, con il voto, decidono con chi e verso dove indirizzare il futuro.
Provando a focalizzare criteri più determinanti di altri nella scelta degli schieramenti e dei candidati, anche raccogliendo l’invito dei Vescovi Lombardi e della CEI a «Ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società» indirizziamoci su chi:
➢ riteniamo in grado di dialogare con le altre parti, di tenere conto delle necessità di tutti i
cittadini, di coinvolgere la comunità nella costruzione delle politiche educative, sociali e sanitarie. Oggi è urgente favorire il dialogo e costruire alleanze per realizzare obiettivi comuni al fine di uscire dalla palude dei particolarismi a tutti i livelli;
➢ riflettendo sulle cause e sulla condizione reale delle povertà, è in grado di proporre soluzioni concrete e raggiungibili per la riduzione delle disequità sociali a tutti i livelli. Dati inequivocabili su scala mondiale ci confermano che più è ampia la forbice tra ricchi e poveri, tanto più stanno male anche i benestanti. La Lombardia, regione tra le più ricche d’Italia, non può che interrogarsi seriamente su come contribuire a ridurre il contrasto ricchi/poveri al suo interno e con il resto dell’Italia più che preoccuparsi di trattenere risorse;
➢ intende lavorare secondo un’ottica di sistema capace di intrecciare più dimensioni tra loro piuttosto che separarle: sociale e sanitario, formazione e lavoro, cura e sicurezza, tradizione e innovazione, Italia e Europa, ecc.
➢ proponendo politiche per i giovani, intende coinvolgerli in un dialogo intergenerazionale al fine di dare corpo alla speranza di futuro.
Il nuovo sistema elettorale, con il quale voteremo per le politiche, permette di conoscere i candidati grazie ai collegi a “misura locale”, soprattutto per i deputati. Anche il voto regionale ci mette in gioco in quanto potremo scegliere un uomo e una donna della lista che voteremo. Queste possibilità permettono di conoscere i candidati, per le loro potenzialità e ahimè anche per i loro limiti. Ma questa è la partita da giocare e non tutto è già deciso o inutile.
L’AC nel suo complesso è da sempre attenta alla politica: la città dell’uomo e la cura di ogni persona e della sua dignità ci stanno a cuore prima, durante e dopo le elezioni. Ricordiamo allora alcune nostre scelte non sporadiche che più di tante parole esprimono le linee che desideriamo rilanciare anche ora:
➢ richiamare esplicitamente ad impegnarsi direttamente assumendo incarichi amministrativi e politici e ad esprimere stima per chi fa questa scelta;
➢ porre attenzione alle parole. La parola è l’essenza stessa della democrazia come pubblico dibattito. Parole cariche di rancore e livore, capaci di trasformare la paura in odio e la diffidenza in esclusione, sono indice di una cultura violenta che non può convivere con la cultura democratica del dialogo. Attenzione alla parola significa anche cercare di distinguere tra chi è rispettoso della realtà e chi la nega, tra chi si impegna in azioni praticabili e chi promette illusorie speranze.
➢ favorire l’incontro e il confronto tra politici e cittadini per crescere insieme nella cultura politica utilizzando un linguaggio semplice, laico e convincente, per affrontare le questioni e per rinnovare in profondità le motivazioni, anche spirituali, all’impegno, qualunque sia lo schieramento di militanza. Per questo l’AC regionale, e quelle diocesane, si stanno attivando per accompagnare chi si impegna per il bene comune in vario modo;
➢ promuovere approfondimenti sulle questioni sociali e politiche più significative in modo da offrire, attraverso cammini formativi accessibili, gli elementi necessari per la formazione di un giudizio consapevole e competente;
➢ partecipare a campagne su temi cruciali tessendo alleanze come quelle già sottoscritte in questi anni: lotta contro le mafie, liberazione delle vittime di tratta e sfruttamento, riconoscimento dello ius soli, assunzione degli obiettivi fissati entro il 2030 per lo sviluppo sostenibile, azioni politiche per affrontare il fenomeno migratorio e infine politiche per il superamento della povertà assoluta, detta anche “alleanza contro la povertà”, che proprio in questi giorni grazie anche all’AC e a tante altre associazioni prende avvio a livello regionale per interloquire più efficacemente con i livelli di governo della Regione.

Delegata regionale – Valentina Soncini
Presidente AC Bergamo – Paola Massi
Presidente AC Brescia – Giuliana Sberna
Presidente AC Como – Paolo Bustaffa
Presidente AC Crema – Antonio Crotti
Presidente AC Cremona – Silvia Corbari
Presidente AC Lodi – Raffaella Rozzi
Presidente AC Mantova – Roberto Mantovani
Presidente AC Milano – Silvia Landra
Presidente AC Pavia – Carla Conti
Presidente AC Vigevano – Paolo Volpato