In principio fu Milena Gabanelli: che, su Corriere.it ha pubblicato una mininchiesta sulla situazione finanziaria dell’azienda cinese che ha acquisito il Milan.

Il titolo dell’inchiesta è eloquente: “La cassaforte che ha comprato il Milan era già vuota” e riepiloga il passaggio di soldi dell’azienda di Yonghong Li, colui che ha comprato il Milan, che in questi giorni ha visto mettere all’asta il suo patrimonio su TaoBao, l’Ebay cinese.

Un caso che è diventato ben presto politico: è stato infatti Gianluigi Paragone, giornalista e candidato 5 Stelle, a rilanciare questa notizia, chiedendo motivazioni all’altro candidato in zona, Adriano Galliani, che prima di essere candidato al Senato nelle nostre zone è stato amministratore delegato e dirigente sportivo dell’A.C. Milan. Paragone ha mandato un appello a Galliani, che potrete trovare in questo video:

«Sono giorni che come Movimento 5 stelle dobbiamo rispondere di tutti i nostri rimborsi – spiega tra l’altro nel video Paragone –  Ora chiedo a Galliani di chiarire: o non sapeva nulla ed era un ferrovecchio sbolognato in Senato, oppure sa delle cose ed è bene che chiarisca».

Va segnalato che, nel corso della giornata, è arrivata anche la risposta di Galliani, rilasciata a Mattino5. Questo il testo:

«Questo signore ha acquisito il Milan investendo una cifra importante. Noi eravamo assistiti da un grande gruppo internazionale e lui da una grande banca internazionale. Ha presentato credenziali in Figc, al momento dell’acquisto, e queste sono state accettate. Poi, il fondo Elliott gli ha prestato più di 300 milioni e avranno fatto anche loro le dovute verifiche. Terza cosa: ha fatto una grande campagna acquisti, presentando sempre certificazioni. Non conosco le cose cinesi ma uno più uno, più uno mi lascia credere che sia tutto ok».