Attilio Fontana ha fatto tappa, questa mattina, nella sala Tramogge dei Molini Marzoli di Busto Arsizio per il suo tour elettorale da candidato presidente della Regione per il centrodestra. L’ex-sindaco di Varese è stato accolto da una cinquantina di militanti delle varie forze che compongono la coalizione.

In testa il sindaco di Emanuele Antonelli che lo ha tranquillizzato sulla scarsa affluenza di pubblico all’iniziativa che, per l’ora in cui si è svolta, non ha favorito la presenza di bustocchi: «Attilio non spaventarti, qui a Busto siamo molto attaccati al lavoro ma quando è il momento di votare le urne sono piene di viti per il centrodestra».

L’intervento del candidato presidente è stato anticipato da quelli di Isabella Tovaglieri, candidata per la Lega alla camera per il plurinominale, Gigi Farioli, candidato di Forza Italia all’uninominale al Senato, e Paolo Aliprandi, candidato per Noi con l’Italia al Senato al plurinominale. La Tovaglieri ha affrontato il tema del rilancio urbanistico di Busto Arsizio con la variante al Pgt che sta portando avanti come assessore all’urbanistica, Farioli ha ripreso il tema di Busto Arsizio centro di una vasta regione motore d’Europa, Aliprandi ha toccato il tema del rilancio di Malpensa.

Attilio Fontana sa che gli altri candidati sono partiti con un certo vantaggio dal punto di vista temporale: «Il mio arrivo in corsa non ci ha aiutati. In questi ultimi giorni di campagna elettorale dobbiamo lavorare pancia a terra, voto per voto, porta a porta per vincere le elezioni regionali e nazionali – ha detto Fontana – un nuovo governo di centrosinistra ci metterebbe i bastoni tra le ruote per la trattativa sull’autonomia. Dobbiamo essere liberi di organizzare e decidere il nostro futuro. Abbiamo eccellenze ovunque dalle Valli Bergamasche alla pianura cremonese».

Il candidato governatore ha toccato anche alcuni temi del suo programma: «Il nostro obiettivo è quello di sostenere tutto il territorio lombardo passando dall’idea di smart city a quella di smart land. Solo l’avanzamento tecnologico può portare lavoro e far tornare la disoccupazione in Lombardia a livelli fisiologici pre-2008».

Altro tema che ha voluto toccare, partendo da una battuta, è stato quello dell’inquinamento: «L’aria di Lombardia sarà anche più inquinata ma ci rende più intelligenti – ha detto scherzando Fontana che poi ha presentato la sua ricetta -. Contro l’inquinamento basta pannicelli caldi, servono misure comuni per tutta la pianura padana come impostato da Maroni. Trasporti (Rfi in primis), auto e riscaldamenti i tre pilastri sui quali lavorare. Bisogna incentivare le nuove auto a basso impatto ambientale, incentivare la sostituzione delle caldaie nel privato e obbligare il pubblico a farlo e mettere alle strette Fs: o investi o ci consegni le quote di Ferrovienord e la rete ferroviaria».