«E’ davvero incredibile come anche il M5S si stia prestando al gioco di chi vuole svalutare, precarizzare, rendere più insicuro il lavoro» Stefano Catone, candidato alla Camera in provincia di Varese per Liberi e Uguali, e Stella Casola, candidata al Consiglio regionale per LeU, rispondono a Dario Violi, candidato con il Movimento 5 Stelle per la Regione Lombardia. «Violi definisce la CGIL “un sindacato morto”: non se ne può più né di chi toglie garanzie e tutele ai lavoratori, né di chi continua a intervenire a gamba tesa contro i sindacati. Violi vada a spiegarlo ai tanti lavoratori che si sono trovati a subire crisi aziendali».

«D’altra parte – proseguono Catone e Casola – ci ricordiamo tutti di quando Di Maio dichiarò, in un impeto di “uomoforzitudine” che o i sindacati si autoriformavano o ci avrebbero pensato loro: messaggi di persone che vogliono un mondo del lavoro atomizzato e più debole, proprio nel momento in cui i robot, le multinazionali e il ritorno del cottimo rischiano di travolgerci tutti».

«Il nostro appello – concludono i due esponenti di LeU – è semplice: di fronte a chi umilia il ruolo dei sindacati, iscriviamoci e diamo forza alla rappresentanza sindacale, perché è solo unendoci che possiamo contrastare lo sfruttamento ed evitare che si trasformi in una guerra tra poveri ogni giorno più brutale e dolorosa».