Il Pd annuncia un comizio di Giorgio Gori a Varese.
“Il candidato alla presidenza della Lombardia arriva domani a Varese, per un incontro con la cittadinanza, che si attesta a fare il tutto esaurito.
Il candidato chiuderà la campagna in tutti i capoluoghi di provincia, ma sicuramente Varese può essere considerata la tappa più simbolica e significativa. Varese rappresenta la prima importante sconfitta del centro destra in Lombardia, con la vittoria del sindaco Davide Galimberti che ha archiviato il governo cittadino di Attilio Fontana, il poco presente sfidante di Gori”.
“Sarà l’occasione per ripercorrere i numerosissimi incontri che Gori ha fatto negli scorsi mesi in tutta la nostra Regione con imprese, realtà sociali e culturali, case di riposo, scuole e centri di innovazione, luoghi di accoglienza e assistenza sociale.
Sono stati molti i cittadini che hanno dichiarato il loro primo voto al centro sinistra in questa occasione, per la fiducia ispirata da Giorgio Gori e il suo programma che guarda all’Europa come contesto imprescindibile, che fa proposte concrete e sostenibili per il Sociale e il sostegno delle classi più deboli e soprattutto per un ribaltamento della gestione dei trasporti, vera lacuna della giunta Maroni, che sa
solo dare colpe a qualcun altro per non assumersi le proprie”.
Martedì 27 Febbraio, alle ore 21:00 nel nostro capoluogo Varese, all’Istituto De Filippi, via Brambilla, 15.
Martedì sera saranno presenti i candidati del Partito Democratico e delle Liste civiche che lo supportano: CiviciXGori, Obiettivo Lombardia per Gori, Insieme, Lombardia Progressista, +Europa (Emma Bonino) e Civica Popolare.
VOTO DISGIUNTO PER LA REGIONE LOMABARDIA
VOTARE TUTTI
GIORGIO GORI
PRESIDENTE
Ho partecipato questa mattina all’incontro promosso da LIBERI E UGUALI con Laura Boldrini, l’attuale terza carica dello Stato. Di questo incontro ho apprezzato la presenza del Sindaco di Varese Davide Galimberti, che ha ricordato che due anni or sono a Varese si è realizzato un cambiamento che sembrava impossibile. Eppure si è realizzato: l’unità di tutte le forze del centro sinistra erano riuscite a sconfiggere quell’Attilio Fontana, che ora da sconfitto, si candida alla presidenza della Regione Lombardia.
La parte centrale del comizio di Laura Boldrini è stata la riaffermazione del valore dall’antifascismo che ieri a Roma sotto le bandiere dell’ANPI avevano portato in piazza oltre centomila persone, in una manifestazione pacifica, nonviolenta e di festa popolare, per riaffermare i valori della nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Discorso perfetto e bellissimo. Certo che è un segnale di allarme pensare che nel mezzo di una campagna elettorale si siano dovute convocare a Roma e in altre città italiane, manifestazioni popolari contro il fascismo. Un fatto che a mia memoria personale non si era mai verificato. Mi sono venute in mente alcune parole che, in uno scambio epistolare personale, mi ha scritto in questi giorni Franco Gannantoni: “Credo che la situazione sia gravissima, irrecuperabile nel breve, medio termine. Sono dell’idea che solo una “rivoluzione culturale” delle generazioni che seguiranno (se mai ci sarà) potrà cancellare i disastri di questi orribili anni. Ti confesso che sono sempre più senza forze e vado avanti perché é nostro dovere resistere fino al possibile”
Se questi sono stati “i disastri di questi orribili anni” una riflessione la dovrebbero compiere un po’ tutti, dal PD a tutte le forze del centro sinistra che in questa tornata elettorale hanno commesso il lusso di presentarsi divisi, e che potrebbe costare caro, consegnando a destre impresentabili il futuro del nostro paese. Palleggiarsi ora la responsabilità di questa divisione, è una operazione inutile.
Oggi tutti gli elettori democratici, progressisti e antifascisti hanno una sola possibilità di rimediare agli errori commessi da parte di tutta la classe dirigente del centro-sinistra, almeno per le elezioni della Regione Lombardia: votare GIORGIO GORI alla presidenza della Regione Lombardia e poi dare il voto al partito di LIBERI E UGUALI (con preferenza a Mario Bertana il nostro candidato di Induno Olona) o al partito che si preferisce. Perchè per la Regione è ammesso il voto disgiunto. E’ una modalità di voto che può generare una confusione con le schede elettorali di Camera e Senato, ma è una possibilità consentita.
Solo così si potrà attualizzare oggi il valore dell’antifascismo, non per costruire nuovi Lager o Muri nei confronti degli immigrati che hanno sognato, a rischio della vita, l’Europa come una nuova terra promessa, ma per mettere in pratica quelle pietre miliari per l’azione che sono: accogliere, proteggere, promuovere e integrare . In caso contrario il nostro, sarebbe un antifascismo di facciata. A coloro che sostengono che questa sarebbe comunque una battaglia persa, consiglio di leggere meno i sondaggi elettorali, ma impegnarsi con tutte le forze per vincere queste battaglie di civiltà e di solidarietà.
In caso contrario si rischia di identificare i partiti della sinistra, con coloro che sono solo capaci di dividersi o di commettere come sempre, errori storici.
EMILIO VANONI Induno Olona 25 febbraio 2018,
7 giorni prima del voto
Fotocopiato in proprio
Responsabile per la stampa Emilio Vanoni
Avrei preferito una campagna elettorale piu’ cattiva. Una cosa che mi ha colpito o forse non ho sentito è stata la mancanza di denuncia del BILANCIO della Regione che nonostante un parere frettoloso della Corte dei Conti presentava molti punti oscuri e falsi.