I manifesti elettorali strappati o vandalizzati su moltissimi tabelloni – a danno di quasi tutti i partiti politici – agitano le acque a Samarate. L’episodio ha fatto discutere proprio perché ha riguardato moltissime forze politiche diverse e movimenti. Al punto che due candidati samaratesi – di opposte tendenze politiche – hanno scelto di far sentire insieme la loro voce.
In alcuni casi i manifesti sono stati strappati e lasciati sulla strada (nella foto, da Bacheca Civica Samarate, il tabellone “spogliato” dei manifesti) in altri i volti sono stati cancellati con vernice spray nera. «Ancora una volta, a Samarate, si è verificato l’ennesimo episodio di vandalismo verso i manifesti elettorali» commenta Rossella Iorio, samaratese candidata per il Partito Democratico al Consiglio regionale della Lombardia. «Non importa quale partito o movimento sia stato colpito. È la mancanza di rispetto per le idee altrui, la totale assenza di senso civico e di educazione che preoccupa. Non vogliamo nemmeno pensare che sia opera di avversari politici, o meglio, lo speriamo vivamente, perché, se tali fossero, si porrebbero immediatamente fuori dal consesso democratico che governa ogni elezione. Da sempre rifuggiamo violenza e vandalismi, di ogni tipo e colore. Chiediamo alle Autorità che vigilino su questi comportamenti che non possono essere né sottovalutati né tollerati».
«Nei giorni scorsi – aggiunge Leonardo Tarantino, sindaco della città e candidato del centrodestra all’uninominale – abbiamo assistito sia a Samarate che a Ferno ad atti di vandalismo rivolti alle affissioni dei partiti politici ( sono stati danneggiati anche quelli del sottoscritto). Sono fatti inconsueti per la nostra città. Come candidato è come sindaco condanno duramente gli autori di tali gesti, ancor più se hanno un’appartenenza politica. Amo fare politica col sorriso e con proposte; non con la negazione dell’avversario. L’amministrazione comunale agirà nei prossimi giorni per tutelare le affissioni e i candidati tutti».
Pino Santangelo, candidato di Potere al Popolo, parla di «un ulteriore aggravamento della situazione»: « i nostri manifesti vengono regolarmente
imbrattati anche con simboli che richiamano un triste passato. Croci celtiche e svastiche campeggiano sui nostri manifesti. Stupidate di qualche stolto dirà qualcuno. Non crediamo che sia sufficiente liquidare la questione in questo modo. Il clima prodotto da chi costruisce campagne elettorali sull’odio, sdogana
espressioni pubbliche che fino a qualche tempo fa erano cancellate dall’immaginario collettivo. Chiediamo, con forza, il rispetto delle regole democratiche. Chiediamo con altrettanta forza, che gli organi preposti vigilino sull’agibilità e sull’incolumità di chi sceglie il confronto a viso aperto concesso dalla nostra Costituzione per evitare che le situazioni degenerino.
In ogni caso non ci faremo intimorire da chi è solito agire nell’incognito, nascosto dall’anonimato».
Per completezza segnaliamo che Samarate esprime anche un’altra candidatura, quella di Alessandra Viola per il Movimento 5 Stelle (ne parlavamo qui).