C’è un vecchio proverbio che dice: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Per chiudere la sua campagna elettorale al Caffè Zamberletti, Gunnar Vincenzi, candidato alle regionali nella lista “Gori presidente“, ha deciso di accompagnarsi ai rappresentanti di quattro associazioni attive nel terzo settore e nel sociale. Persone che nella loro quotidianità lottano per l’affermazione della dignità del malato, per i diritti dei diversamente abili, contro il cancro e la povertà. Quanto basta per ispirare un endorsement del giornalista Gianni Spartà, presente nella veste di presidente della fondazione “Il circolo della bontà“. «Sono qui perché condivido la parola serietà riferita a Gunnar, persona che non bara e non bluffa. In una campagna elettorale così becera e sguaiata, la serietà è una rarità».
Adele Patrini, presidente dell’associazione di volontariato Caos che si occupa di donne con il tumore al seno, ha affrontato il tema dell’innovazione nel welfare e le ricadute nel sistema sanitario. «Siamo in un momento di passaggio dal welfare state al welfare community dove l’informazione è fondamentale. Nel campo oncologico siamo figli di Umberto Veronesi e grazie a lui sono nati modelli virtuosi che curano il cancro al seno. Abbiamo però delle criticità e da paziente e portavoce dei pazienti le individuo nelle liste d’attesa e con esse la presa in carico del soggetto cronico. La riforma prevede una grande innovazione ma abbiamo dubbi che il grande carrozzone della sanità riesca a recepire questi cambiamenti».
La famiglia Patrini è da sempre ambasciatrice del baseball in Italia e nella serata dedicata a Gunnar Vincenzi questo sport è stato anche il trait d’union con Antonio Burgio, consigliere dell’associazione Ciechi sportivi varesini e capitano della “Patrini Baseball“, squadra campione d’Italia. «Lo sport – ha raccontato Burgio – a noi ha permesso di metterci in gioco e agli altri di capire quanto è importante per un diversamente abile avere un’attenzione che si tramuti in azione concreta. Per esempio avere dei percorsi tattili, come ce ne sono a Varese, in tutta la provincia ci aiuterebbe molto e aiuterebbe tutti i cittadini perché se una città è sicura per un cieco lo è a maggior ragione anche per gli altri».
La Provincia guidata da Vincenzi è stata vicina alle associazioni del terzo settore e al candidato alle regionali si chiede di continuare questo impegno nel caso di elezione al Pirellone. Luisa Oprandi (candidata al Senato con la lista Insieme), considerata da molti varesini una vera istituzione su due gambe, è una schietta volontaria che combatte contro la povertà. Evita gli spot elettorali e va subito al sodo rilanciando l’esigenza di «creare una rete solidale a livello regionale» rifacendosi al modello di quella “Varese solidale” di cui va orgogliosa. «Ci vogliono dei punti di riferimento istituzionali per fare sentire meno sole e più forti le associazioni» ha detto la Oprandi che, da brava insegnante, ha anche invitato Vincenzi ad avere «un’attenzione particolare alla gestione del personale scolastico e anche a mettere il naso nella “Buona scuola”».
Se è vero che il tempo è la vera risorsa scarsa, allora bisogna aiutare i ricoverati a trascorrerlo nel miglior modo possibile. Gianni Spartà, giornalista che sulle pagine della “Prealpina” ha raccontato e racconta la città con grande passione e talento, da molti anni ha una doppia vita perché è uno dei pilastri della fondazione “Il circolo della bontà”. «Noi sosteniamo l’azienda ospedaliera per rendere migliore la qualità del tempo trascorso all’Interno dell’ospedale» ha sottolineato Spartà. In questi anni la fondazione ha donato 400 televisori da installare nelle camere degli ospedali di Varese, Cittiglio e Luino, promosso “Il libro in camera” un servizio bibliotecario in ospedale, garantito un servizio di sedie a rotelle (prelevabili come il carrello del supermercato all’ingresso dell’ospedale) per accompagnare gli anziani con difficoltà motorie nei vari reparti, installato il wifi gratuito a disposizione dei pazienti e formato trenta volontari che accolgono, informano e accompagnano ogni giorno pazienti e utenti. «Tutto questo è possibile grazie alle donazioni dei privati – ha spiegato il giornalista -. Bisogna coltivare la cultura del donare e del lasciare. La Cariplo ha calcolato che nei prossimi anni ci saranno beni per un valore di 75 miliardi di euro che non hanno eredi. Le risorse per prendersi cura dei nostri ospedali quindi ci sono: è il tesoro della solitudine. Occorre incanalarlo in qualcosa di utile».
Gunnar Vincenzi ha parlato per ultimo ricordando quanto fatto come sindaco di Cantello e presidente della Provincia di Varese, indicando in questo percorso anche Laura Cavalotti, candidata a sua volta nella lista “Gori presidente” ed ex vicepresidente dell’ente provinciale, nonché ex sindaco «validissimo» di Tradate. «Tenere in piedi la Provincia e non farla fallire è stata una scelta responsabile – ha detto Vincenzi – Abbiamo risanato il buco finanziario lasciato dai nostri predecessori, abbiamo garantito i servizi, implementato la società Alfa Srl, il servizio unico del gestore idrico per tutta la provincia. Per amministrare occorrono competenza e senso di responsabilità, perché a sbraitare in piazza sono capaci tutti. È con la competenza che a Cantello abbiamo vinto la battaglia sui rifiuti con la Svizzera, costringendoli a modificare un modello che non era sostenibile dal punto di vista ambientale».
Nel caso di elezione in Regione Vincenzi individua alcune priorità come la cura degli anziani e la tutela dell’ambiente, il suo grande cavallo di battaglia. «Non dimentichiamo che la Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa e che le acque dei nostri fiumi e laghi non godono di buona salute – ha concluso il candidato della lista “Gori presidente” -. Mi piacerebbe instaurare nuove e diverse relazioni istituzionali e di collaborazione con le autorità del Canton Ticino che favoriscano gli interessi imprenditoriali di entrambi i territori, rispettando allo stesso tempo i lavoratori frontalieri italiani i cui diritti sono troppo spesso messi in discussione. Nella vita faccio l’avvocato e i miei valori di riferimento non possono che essere legalità, rispetto dei diritti e della dignità delle persone».