Al primo confronto pubblico faccia a faccia, a Lonate Pozzolo, i candidati alla carica di sindaco si sono sfidati stando molto sui programmi (e senza colpi di scena), anche se non è mancata qualche scintilla, soprattutto animata da Modesto Verderio. Mentre la discussione sull’arresto del sindaco Rivolta nel 2017 – solo quella – ha suscitato reazioni rumorose dell’uditorio.
Andiamo per ordine: Ausilia Angelino, Nadia Rosa e Modesto Verderiohanno avuto dieci minuti a testa per presentare la propria candidatura e il programma, mentre poi c’è stato un triplice round di domande, sollecitate anche dal pubblico. – circa 300 persone – che affollava la sala dell’oratorio (organizzava, infatti, la parrocchia).
Facciamo le presentazioni
Modesto Verderio ha rivendicato rapidamente la sua storia e la sua scelta per Grande Nord («Non mi hanno buttato fuori dalla Lega, me ne sono andato io») e ha poi toccato nuovamente i tre temi considerati centrali: la mobilitazione contro un nuovo Centro d’accoglienza per richiedenti asilo, il rilancio del commercio, il trasferimento del progetto del centro sportivo nell’area – oggi abbandonata – del Campo della Promessa. «Perché sacrificare altri terreni agricoli quando abbandoniamo aree già compromesse?».
Nadia Rosa ha elencato una serie di aspetti generali alla base di programma e squadra, insistendo in particolare sull’indipendenza della lista dai partiti, sul dialogo sul programma, sulle scelte trasparenti sulla giunta, sulla abolizione della figura del presidente del Consiglio comunale per risparmiare (oggetto della primissima polemica elettorale, ad aprile), sull’idea di un «programma aperto» da discutere e condividere. Ha poi toccato vari punti di programma.
Ausilia Angelino ha sottolineato soprattutto la sua storia personale («a contatto con le persone e i loro bisogni come umani») e la scelta della lista («50 e 50 tra donne e uomini»). Tra i temi, nella primissima fase ha scelto di toccare in particolare le pari opportunità, la riqualificazione dell’ex Asl con nuovi servizi, l’impegno per il Perograno.
Quel che è stato
Come era prevedibile, in alcuni passaggi si è parlato della vicenda dell’ex sindaco Danilo Rivolta. Angelino ha rivendicato già dalla sua presentazione le sue scelte: «Non ho dato le dimissioni perché ho voluto rispettare fino in fondo i cittadini; mi prendo la colpa ma dentro di me ho la coscienza pulitissima, ho garantito il piano di diritto allo studio». Nadia Rosa ha insistito sulla necessità di «ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni» e nel finale ha toccato anche l’aspetto dellalegalità come prerequisito per lo sviluppo anche economico: «Lonate è appetibile per chi deve investire? Il nostro Comune ha una brutta reputazione che va superata, non solo per la ‘ndrangheta, ma anche perché ha un peso essere un Comune che ha avuto un sindaco arrestato». Verderio – anche su questo – ha giocato molto da battitore libero, con grandi dosi di ironie e sarcasmo, fin dalle prime battute in cui ha evocato i «fulmini a ciel sereno» (la definizione data dalla maggioranza, dopo l’arresto di Rivolta, ndr).
I fatti della primavera-estate 2017 non sono stati però onnipresenti nel dibattito, va detto.
Quei due temi
Ovviamente si è parlato delle due infrastrutture già invasive sul territorio, il depuratore dell’Arno e Malpensa. Sul depuratore Verderio ha rivendicato la buona gestione “ai suoi tempi” e ha attaccato l’attuale gestione, in mano a Forza Italia. Nadia Rosa ha spiegato che già a dicembre 2017 aveva chiesto al commissario Losa «un protocollo per l’uso di “nasi elettronici” per monitorare, la nostra speranza era che evolvesse in un certo modo, ma non è andata così»: per questo ha deciso di rendere nota questa mossa (inizialmente tenuta riservata, per non farne oggetto di polemica elettorale).
Su Malpensa si è partiti dalla difesa dell’area di via Gaggio, richiamata sia da Rosa che da Angelino. Rosa ha allargato il discorso anche ad altre aree ambientali (parlando anche di «brughiera»), Angelino è stata più possibilista su interventi di espansione: «Via Gaggio non si tocca, sul resto possiamo discutere, su quale sacrificio e quale prezzo». Sia Rosa che Angelino hanno poi ribadito l’impegno a sostenere la richiesta di attivare l’IRESA, l’imposta regionale sul rumore aeroportuale che porterebbe nuove risorse al Comune. Angelino ha sottolineato il valore economico di Malpensa («ci lavorano tanti locatesi») e ha insistito anche sull’idea di confrontarsi con tutti gli attori dell’ambito aeroportuale.
Quella gran partita del centro sportivo
Non è certo una novità di questa campagna elettorale: sono lustri che a Lonate si parla del centro sportivo da realizzare tra Sant’Antonino e la periferia Sud di Lonate. Angelino e Rosa sono in generale favorevoli: la prima convintissima e sulla linea ufficiale di sempre del centrodestra, la seconda convinta invece della necessità di farlo, ma prima di ripensarlo («a lotti, senza farne una cattedrale nel deserto»), magari con lo spostamento dell’area feste dall’attuale zona Cerello. Su questo, invece, Verderio ha idee opposte: «Meno male che non si è mai fatto, sarebbe un’altra campagna che viene cementificata. Ci mancherebbe che ci sia sotto qualcos’altro… ci mancherebbe» ha sottolineato con sarcasmo. La sua idea – come detto – è invece trasferire tutto nella zona del Campo della Promessa, con un progetto ad ampio raggio che coinvolga anche altri enti (Comuni vicini, province di Varese e di Milano).
Il treno passa una volta sola
O meglio: passa tante volte al giorno, ma i pendolari di Lonate vorrebbero più corse. Il tema è tornato anche questa volta in campagna elettorale: Nadia Rosa ha lodato «il lavoro del comitato pendolari» e ha promesso di sostenere le ragioni presso Regione e Trenord, Ausilia Angelino ha detto che il presidente Fontana- intervenuto lunedì a Lonate – «ha promesso che avrebbe esaminato la proposta di più treni». Ci permettiamo solo una nota: se n’è discusso (e ci si è litigato su, pure tra due spezzoni di centrodestra) anche nel 2017, campagna elettorale di Ferno, in cui intervenne l’allora assessore Sorte, promettendo che se ne sarebbe occupato. In un anno è cambiata la giunta, Trenord e Sea sono sempre contrarie alle fermate aggiuntive, si vedrà se questa volta i pendolari fernesi e lonatesi saranno più fortunati.
Trentasei o trentotto
Si è parlato ancora di richiedenti asilo, che oggi a Lonate sono trentotto(«due in più di quelli che dovrebbero essercene secondo i calcoli del governo», hanno ricordato Verderio e Angelino).
Rosa ha ribadito che la via migliore per governare i numeri è «aderire a un progetto Sprar, per avere una gestione diretta e controllata e la garanzia di numeri certi» e non rimanere alla mercé delle cooperative e delle società private che attivano Centri di Accoglienza Straordinaria senza l’obbligo di confrontarsi con il Comune (curiosamente Verderio, che è su posizioni di destra, è per le stesse ragioni convinto dallo Sprar).
Angelino ha invece detto di essere «contraria allo Sprar» e ha detto che non è una garanzia che non si aprano altri Centri “privati” (ha citato Samarate, dove però lo Sprar riguarda un numero limitatissimo di persone).
Tutto il resto, con un po’ di pepe
Poi ci sono tutti gli altri temi, quelli più ampi (la competitività, l’attenzione al sociale, i lavori pubblici). Nadia Rosa ha tra l’altro citato l’idea di uno «Sportello Amico per le persone che vivono situazioni difficili», Ausilia Angelino ha rivolto una attenzione particolare alla sicurezza stradale, con la promessa di una rotonda all’ingresso di Tornavento e una ciclabile.
Rosa e Verderio, soprattutto nel finale, hanno incalzato Angelino in quanto amministratore uscente, in maggioranza da tredici anni. Rosa ad esempio ha contestato la promessa di Angelino di una maggiore attenzione al Perograno, citato quasi in apertura dalla candidata del centrodestra: «Il Perograno sta ancora aspettando cambio di destinazione urbanistica che non avete mai fatto». Più colorite le contestazioni di Verderio, che non a caso ha usato toni “garibaldini” e strappato applausi tirando fuori un tema banalissimo e minuto (le cacche dei cani, per dirla chiara). Sia Rosa che Verderio hanno contestato anche una certa genericità di Angelino su alcune cose, forse frutto anche della generosa foga con cui la candidata del centrodestra ha voluto toccare tutti i temi. «Ovvio che bisogna agevolare le imprese, ma bisogna indicare come» ha incalzato Rosa, prima di riprendere il tema della legalità come condizione di sviluppo, di cui si diceva prima. «I bambini e gli anziani? Ma è ovvio che che vanno aiutati» ha detto con sarcasmo Verderio, prima di lanciarsi in un impegno su tema delicato («noi i voti degli ndranghetisti non li vogliamo, continuino a votare quelli che hanno sempre votato»). Verderio ha anche contestato la riduzione dell’organico della Polizia Locale, qui Angelino ha avuto gioco facile a ricordare le rigidità imposte ai bilanci dei Comuni dai governi centrali (da cui il centrodestra è lontano da sei anni).
Sul tema della ndrangheta, Angelino ha sottolineato che centrale è l’impegno delle forze dell’ordine, quindi al di fuori delle competenze del Comune. E ha chiesto «positività» per Lonate, per far ripartire l’economia: « rivitalizziamo le imprese costruttrici».
Insomma: se non il veleno, la coda del dibattito ha riservato almeno un po’ di pepe tra i candidati.
Roberto Morandi – @ilmorands