Giuseppe Grasso, consulente informatico, è il candidato di “Borghi più belli”, una lista nata da un obbiettivo molto ambizioso: portare Jerago con Orago nel “club” dei Borghi più belli d’Italia. E il programma stesso ha una struttura particolare, tutta orientata a questo obbiettivo. «Siamo una novità vera, siamo convinti che saremo votati per il programma: non ci si può limitare solo a cinque anni di gestione, noi vogliamo guardare lontano, con un progetto vero». Il progetto – appunto – di «rendere i due borghi di Jerago e Orago anche luoghi turistici, un obbiettivo che si raggiunge anche introducendo servizi che rendano più vivibile il paese».
Per questo progetto prevedete una serie di azioni. Da punto di vista dell’ “hardware”pere pubbliche?
La durata temporale è ovviamente lunga: il nostro obbiettivo nei primi cinque anni è introdurre elementi per avviare un processo irreversibile. Attraverso le risorse derivate dalla vendita dell’attuale villa del Comune e dell’edificio antistante, vogliamo andare ad acquisire area Biganzoli, oggi inutilizzata. Da lì improntare lo sviluppo del nostro progetto, con il nuovo municipio, una biblioteca, un mercato coperto e parcheggi, necessari anche rispetto alla piscina che ha aperto e creato molto movimento. È una scelta che impronterebbe lo sviluppo anche per amministrazioni successive. In parallelo vogliamo creare unica scuola elementare, a fronte di due strutture di oggi che sono datate: potremmo ottimizzare anche i costi e i consumi energetici. Cercheremmo fondi dallo Stato e utilizzando poi il risparmio della spesa pubblica: siamo passati da 22 dipendenti ai 19 attuali, c’è già un risparmio da 100mila euro da usare per investimenti. Percorso ciclopedonale tra due paesi e punti d’interesse.
In questo progetto, allora, che funzione e vincoli dareste per il riuso della villa comunale venduta ai privati?
«Attualmente non abbiamo pensato a un vincolo, se non quelli per l’aspetto consono al centro storico. Nel nostro programma pensiamo alla ripavimentazione dei due centri storici, anche la villa non dovrà essere stravolta».
Sui servizi quali sarebbero le vostre priorità?
Fin da subito introdurremmo uno Scuolabus, anche nella prospettiva di una scuola unica, venendo incontro alle famiglie. Sulle due scuole vecchie intendiamo avviare la costruzioni di miniappartamenti per giovani, nella scuola di Jerago, con affitto a basso costo per iniziare a sperimentare l’autonomia. A Orago invece pensiamo a un centro anziani, che riunisca anche l’assistenza medica, strutture residenziali e diurne».
La realtà delle associazioni a Jerago con Orago è significativa. Cosa pensate in questo senso?
«Crediamo che le associazioni siano un volano per la società e per il paese. In primis nel nuovo centro amministrativo pensiamo a spazi per le associazioni: la valorizzazione dal territorio passa dalle associazioni. Toglieremo le attuali tasse e balzelli che ci sono sulle feste, faremo pagare solo il consumo. D’altra parte vogliamo anche demandare ad associazioni i servizi utili ai cittadini, sulla base anche di eventuale compenso».
Si viene da dieci anni di amministrazione Ginelli: su che cosa cerchereste discontinuità?
«Non ho una conoscenza approfondito dell’operato dell’attuale gruppo uscente. La piscina e stata molto discussa, in positivo o in negativo: l’esempio e nella via di valorizzare la ricerca di fondi privati».