Dall’inceneritore alle imprese, fino ai pendolari. Nuova giornata d’impegni varesini per Dario Violi, con un tour che ha fatto tappa in particolare tra Busto e Gallarate.

Un tour de force che ha toccato molti luoghi-simbolo delle battaglie grilline. Esempio tipico: l’inceneritore Accam, qui come altrove simbolo del tema ambientale. «A parole Regione Lombardia ha assunto una posizione critica, ma nei fatti no» dice il candidato presidente del Movimento 5 Stelle, valutando la linea degli anni scorsi della giunta Maroni. Da dove si riparte? Da «valutazioni più stringenti», che superino «una valutazione sui singoli impianti», per approdare a «una valutazione di area» che tenga cioè in considerazione l’impatto globale su una determinara area. La prospettiva per i grillini è in ogni caso certa: «portare al decommissioning degli inceneritori più vecchi e non procedere al revamping» a fronte di una capacità di incenerimento che ha livello regionale è superiore al fabbisogno.

Nel pomeriggio spazio anche alla visita ad imprese del settore aerospazio e poi alla Cascina Burattana, «una realtà particolare, che unisce una funzione produttiva e una sociale, due mondi diversi». Nella giornata di mercoledì 31 gennaio Violi ha rilanciato, sul fronte economico, l’idea delle Zone Economiche Speciali: «Come i territori svantaggiati di montagna e le valli, anche le zone di confine con la Svizzera meritano un’attenzione che non c’è mai stata da parte della Regione Lombardia. Non dobbiamo fare la guerra alle aziende ma creare il contesto giusto perché possano rimanere sul territorio lombardo».

Altro tema toccato in giornata, le scelte per il trasporto pubblico, con un incontro con i pendolari alla stazione Busto FNM. Tra i capitoli significativi, le scelte sul Terzo binario sulla rete FS: cosa ne pensate? «Stiamo facendo una valutazione sulla reale utilità di questi triplicamrnto. Se c’è un reale fabbisogno, siamo favorevoli» dice Violi. «Sono stato a Bruxelles per capire quali spazi di finanziamento ci sia per investimenti sulle opere su ferro. Fino ad oggi Regione Lombardia ha operato soprattutto a favore della mobilità su gomma, come avvenuto con Pedemontana e Brebemi».

Tra le opere che avrebbero finanziamento europeo c’è anche la ferrovia Gallarate-Malpensa. Vi convince? «Non siamo favorevoli – dice Paola Macchi, consigliere regionale uscente. «È un investimento assurdo: lo dicono i flussi calcolati, le persone che percorreranno questa linea verrebbero in gran parte dalla Svizzera. Lo stesso studio del Politecnico dice che dal punto di vista economico non regge. Invece di devastare brughiera per linea utile per poche persone, avrebbe più senso uno shuttle con autobus elettrici dalla stazione di Gallarate».

Fine di giornata a Gallarate, per presentare i candidati alle regionali (vedi qui). In questa fase altra tappa su un tema caro ai pentastellati: il No all’ospedale unico Gallarate-Busto. Violi ha incontrato infatti il Comitato per la Difesa della Salute nel Varesotto.